venerdì 23 aprile 2010

Commercio equo e solidale

Con commercio equo e solidale si intende quella forma di attività commerciale, nella quale l'obiettivo primario non è soltanto la massimizzazione del profitto, ma anche la lotta allo sfruttamento e alla povertà legate a cause economiche, politiche o sociali. È, dunque, una forma di commercio internazionale nella quale si cerca far crescere aziende economicamente sane e di garantire ai produttori ed ai lavoratori dei paesi in via di sviluppo un trattamento economico e sociale equo e rispettoso.
Questo Commercio vanta oltre 40 anni di attività. Si tratta oggi di un' alternativa concreta e sostenibile alle iniquità del commercio internazionale. Lavorare nel Commercio Equo e Solidale, o sostenerlo come consumatori consapevoli o come volontari, significa credere che un mondo diverso è possibile nella misura in cui accettiamo le nostre piccole grandi responsabilità quotidiane di cittadini inevitabilmente inseriti nei meccanismi economici della società globale.

VINCOLI DA SEGUIRE.
1.divieto del lavoro minorile;
2.impiego di materie prime rinnovabili;
3.spese per la formazione/scuola;
4.cooperazione tra produttori;
5.sostegno alla propria comunità;
6.creazione di un mercato interno dei beni prodotti.

PRODOTTI E STORIA RECENTE
Tipici prodotti del commercio equo sono il caffè, il tè, lo zucchero di canna, il cacao e prodotti dell'artigianato.Altri prodotti agricoli sono: il miele, la quinoa, l'orzo, frutta secca, infusi, spezie, le banane e altri.
Questi vengono trasformati in: cioccolata e cioccolatini, torrone, caramelle, biscotti, crema di nocciole, bibite solubili, succhi di frutta, ecc.
Durante il 2005 in Europa il commercio equo e solidale ha raggiunto un fatturato record di 660 milioni di euro, due volte rispetto allo stesso nel 2001. Sempre nell'UE, sono più di 79 mila i punti vendita che trattano merci solidali. In Italia, però, abbiamo il tasso più basso d'Europa, 35 centesimi a persona.

IL CAFFE'
Il caffè è stato il primo prodotto ad essere certificato come prodotto equo e solidale. Esistono criteri e regole che devono essere rispettate per far in modo che il caffè possa essere riconosciuto come equo e solidale:
1. Il caffè deve provenire da cooperative certificate dal commercio equo (per escludere condizioni di sfruttamento).
2. Si promuovono relazioni commerciali a lungo termine tra produttori e licenziatari.
3. Il caffè deve essere coltivato e lavorato in condizioni rispettose dell'ambiente.
4. I produttori di caffè ottengono un prezzo che copre i costi di produzione.
Attualmente, il caffè viene importato soprattutto dall'America Centrale (Messico) e solo in misura minore dall'Africa (soprattutto dalla Tanzania). La tostatura avviene nei paesi consumatori, tenendo conto dei gusti di questi. Lavorazioni intermedie, quali la trasformazione in caffè decaffeinato, avvengono anch'esse quasi esclusivamente nei paesi consumatori, anche perché di fatto questi Paesi aumentano i dazi per i prodotti trasformati, al fine di aumentare la parte di valore aggiunto a scapito dei paesi produttori.